Chiesa di San Vincenzo

La planimetria della chiesa segue l'impianto di S.Andrea della Valle a Roma, la chiesa madre dell'Ordine Teatino. Illustri architetti intervennero con i loro progetti: Bartolomeo Avanzini, Guarino Guarini e Gaspare Vigarani.
Impostazioni
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Informazioni
320/7089907
La chiesa è aperta dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 14.30. La domenica la chiesa è aperta per la Santa Messa delle 11.15. Per informazioni si può contattare il custode al numero 3207089907 (attivo da lunedì a sabato, dalle 8.30 alle 14.30). Durante le celebrazioni religiose non sono consentite le visite turistiche.
Modena
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Categorizzazione
ARTE E CULTURA
Layout
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Nel 1838 l'architetto Francesco Vandelli, per volont\u00e0 del duca Francesco IV d'Asburgo-Este, progett\u00f2 la Cappella degli Estensi e degli Austro-Estensi, ideata in analogia con la viennese Cripta dei Cappuccini, per accogliervi le spoglie dei duchi e delle duchesse sparse in varie Chiese di Modena. La memoria funeraria del Casato \u00e8 completata dallo straordinario monumento a Maria Beatrice Vittoria di Savoia, consorte del duca Francesco IV, realizzato nel 1850 da Luigi Mainoni su disegno di Adeodato Malatesta.", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "79466e34-7a23-471a-a24b-5884392f7d8a": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [], "key": "47esl", "text": "La navata, la cupola, i transetti e l'abside erano decorati da affreschi senza soluzione di continuit\u00e0. A causa del bombardamento che il 13 maggio 1944 distrusse il presbiterio e il coro, sono andati perduti in buona parte gli affreschi dell'abside e quelli della cupola che nel 1671 erano stati commissionati a Sigismondo Caula. Nella parte centrale della cupola era raffigurata la gloria di S.Vincenzo condotto in volo da Angeli verso la Trinit\u00e0 e nei pennacchi le virt\u00f9 dell'Ordine Teatino. Gli interventi di pulitura delle superfici affrescate della volta e delle pareti hanno dato nuova luminosit\u00e0 al magnifico complesso ornamentale dell'ampia navata centrale.", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "7da92625-f985-46f9-8dc0-45ac93bd7c9f": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [], "key": "3242m", "text": "La decorazione delle pareti \u00e8 divisa in due ampie fasce orizzontali da un cornicione di stucco in forte aggetto progettato dall'Avanzini. I decori in stucco sono avvicinabili all'apparato plastico dell'Appartamento stuccato nel Palazzo Ducale di Sassuolo. Al di sopra degli archi che danno accesso alle cappelle, coppie di angeli in forte rilievo vivacizzano la parete con la loro mossa gestualit\u00e0 e le vesti svolazzanti.", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "85ea643c-c6c7-4aa5-8f0a-119d82dc34ac": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"key": "5gpm2", "text": " Propriet\u00e0: Parrocchia di San Biagio (Modena) ", "type": "unstyled", "depth": 0, "inlineStyleRanges": [], "entityRanges": [], "data": {}}], "entityMap": {}}}, "90511610-94a9-4088-bc82-39348a3d1444": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [], "key": "n8o5", "text": "Nell'ambizioso intento di realizzare il pi\u00f9 importante edificio sacro dei Seicento modenese, i Teatini si rivolsero ad architetti e scultori che esercitavano la loro attivit\u00e0 per gli Estensi, in particolare per i due nuovi edifici che Francesco I d'Este stava facendo costruire: il Palazzo Ducale di Modena e la delizia di Sassuolo.", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "97ba6c5a-7508-4428-96e6-f46eca5f5f64": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [{"length": 19, "offset": 181, "style": "BOLD"}, {"length": 16, "offset": 220, "style": "BOLD"}, {"length": 15, "offset": 242, "style": "BOLD"}], "key": "8cf7a", "text": "Su iniziativa di Casa d'Este, nel 1614 venne assegnata all'Ordine dei Teatini l'area su cui sarebbe sorta la Chiesa di San Vincenzo, realizzata su progetto dell'architetto di corte Bartolomeo Avanzini, con contributi di Gaspare Vigarani e di Guarino Guarini.", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "9dcc7197-9540-4763-b10b-3a35d3d039c0": {"@type": "title"}, "a5fa92b5-1bea-4844-804a-ca72d1b5188a": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [{"length": 26, "offset": 585, "style": "ITALIC"}], "key": "crn40", "text": "Fulcro prospettico e simbolico dell'intera chiesa \u00e8 il complesso del tabernacolo e dell'altare maggiore, frutto della collaborazione fra l'architetto Bartolomeo Avanzini e il lapicida lombardo Tommaso Loraghi, al quale si affianca lo scultore carrarese Giovanni Lazzoni. Ammirato dai contemporanei per lo sfavillio e la ricchezza dei marmi e per la sapiente architettura, il tabernacolo doveva costituire uno dei tanti veicoli artistici attraverso i quali Francesco I d'Este, con una politica artistica calibrata su Roma e le grandi capitali europee, propagandava la sua immagine del \"prencipe et eroe cristiano\".", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "c227b942-4db9-4122-872f-4a80c5d8b5d9": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [], "key": "2ja0j", "text": "Nel 1761 fu inaugurata la facciata su progetto dell'architetto fiorentino Niccol\u00f2 Maria Giuseppe Paoletti. Ornano il prospetto statue in marmo che raffigurano San Vincenzo Martire, San Gaetano da Thiene, la Fede e la Speranza, attribuite alla bottega dello scultore carrarese Giovanni Antonio Cybei.", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "d3cdf239-8af9-44b5-ae17-5c46ea4123e5": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [], "key": "ajs4o", "text": "\n\n", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "dbc399c4-3751-4a9c-a834-95aabd1aad8a": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [], "key": "7no5g", "text": "Nella penombra delle cappelle, illuminate di luce riflessa proveniente dall'ampia navata, emergono i preziosi inserti di colore delle tele dipinti, degli affreschi e dei marmi policromi.", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "e08e3ad5-8e61-4931-b13d-edb242f7de10": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [], "key": "7j3nm", "text": "\n\n", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}, "f6ec17b2-2099-4e7a-ae32-5fd046030768": {"@type": "text", "text": {"blocks": [{"data": {}, "depth": 0, "entityRanges": [], "inlineStyleRanges": [], "key": "4sn6f", "text": "La planimetria della chiesa con le cappelle, destinate ai padri Teatini per la celebrazione simultanea della Santa Messa, disposte ai lati di un'unica grande navata a sviluppo longitudinale, segue l'impianto di S.Andrea della Valle a Roma, la chiesa madre dell'Ordine Teatino.", "type": "unstyled"}], "entityMap": {}}}}
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