Teatro comunale Pavarotti - Freni

Il Teatro Comunale rappresenta, a partire dall’Ottocento, il cuore pulsante di una tradizione lirica che ha radici profonde nella cultura popolare del territorio. Al Teatro Comunale sono legati i nomi di Mirella Freni, Raina Kabaivanska, Nicolai Ghiaurov e Luciano Pavarotti al quale dal 2007 è dedicato il teatro. > Il Teatro comunale ogni anno presenta un ricco cartellone di spettacoli di lirica, concerti e balletti, aperto ai nuovi linguaggi musicali e visivi, che lo rendono uno dei più importanti e preziosi teatri italiani.
Impostazioni
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Centralino Teatro 059/2033010.
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Modena
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Categorizzazione
ARTE E CULTURA
Layout
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Margherita, in cui si provvide ad abbattere o a ridurre dodici case; nonostante ci\u00f2 lo spazio risult\u00f2 ugualmente insufficiente, per cui la facciata del teatro ruppe la simmetria delle case del Canalgrande.\n\nCi\u00f2 contribu\u00ec ad agevolare in lontananza la \"lettura\" della funzione dell'edificio, che di fatto \u00e8 poi ostacolata dalla reale ristrettezza della via nella quale sorge. Dopo quasi quattro anni di lavoro il teatro - dotato di un ampio portico per le carrozze all'esterno, di numerosi locali di servizio (tra cui la spaziosa sala per la scenografia utilizzata sino a pochi anni fa), di una sala dalla pianta a ferro di cavallo con quattro ordini di palchi e una galleria, oltre che un soffitto riccamente decorato - s'inaugur\u00f2 la sera del 3 ottobre 1841 con l'opera Adelaide di Borgogna al Castello di Canossa, musicata da Alessandro Gandini.\n\nDa quella data l'edificio non ha subito radicali mutamenti; attualmente presenta l'originaria facciata neoclassica con un portico a bugnato piatto a pianterreno, un primo ordine di finestre architravate e un piano attico con finestre minori.\nIl risalto della parte centrale \u00e8 segnato da quattro colonne doriche sulle quali s'imposta una ringhiera a pilastretti che inquadra tre finestre scandite da lesene ioniche; a coronamento un fastigio decorato con il Genio di Modena che incornicia lo stemma della citta'.\n\nLa facciata si impreziosisce con l'inserzione di una pregevolissima decorazione plastica costituita, oltre che da rosoni posti sugli archivolti a pianterreno, dai bassorilievi di Luigi Righi nei fianchi del porticato e in corrispondenza delle finestre del primo ordine.\n\nIl soffitto, da cui pende il grande lampadario collocato con l'introduzione della luce elettrica nel 1887 \u00e8 decorato con ornati di Camillo Crespolani e con figure di Luigi Manzini, autore anche degli stucchi con storie del Genio che corrono lungo le balconate dei palchi inquadrati da esili pilastrini. 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